La superficie
Le sonde e l’utilizzo di speciali tecniche radar ci hanno offerto nuove e interessanti informazioni sulla superficie citerea. Venere, al contrario della Terra, è un mondo straordinariamente piatto. La larga maggioranza della sua superficie si trova entro un chilometro dal valore del raggio planetario medio di 6051 Km. Il nostro pianeta, invece, mostra di avere due livelli principali: i continenti e i fondali abissali. La discrepanza della distribuzione percentuale dell’altezza delle strutture superficiali tra i due pianeti implica che Venere abbia sviluppato un sistema tettonico originale e notevolmente diverso da quello della Terra.
Questa situazione è molto strana perché, essendo il raggio e la massa del pianeta simili a quelli della Terra, la quantità di calore interno primordiale, conservato dalla loro origine, dovrebbe essere quasi identica e per questo motivo propagarsi dal nucleo alla superficie nelle medesime modalità.
Il trasferimento di calore invece è molto differente tra i due pianeti, infatti, mentre la Terra ha sviluppato un sistema di dorsali oceaniche e di zone di subduzione, Venere sembra privo di queste strutture, ma in compenso ha un grande punto caldo nella zona delimitata dalle regioni Beta, Atla e Themis. I differenti meccanismi di liberazione del calore possono aver origine dal basso gradiente termico, tra la superficie e il nucleo, che sfavorisce la più rapida trasmissione calorifica. La pesante e densa atmosfera di anidride carbonica alza infatti la temperatura del suolo a 450° Celsius in media, a quota zero, grado di calore che sulla Terra si può trovare di solito a profondità di circa 25 Km. A questa situazione si aggiunge la totale assenza dell’effetto plastificante dell’acqua sul movimento a grande scala della crosta rocciosa. Bisogna infatti tenere conto che rocce idratate possono essere fuse a temperature e a pressioni molto inferiori rispetto a quelle secche accelerando quindi il flusso delle masse solide.