Geografia citerea
Le caratteristiche superficiali di Venere sono molto diverse da quelle della Terra, appunto perché i fattori in gioco sono differenti.
Dalle immagini radar e dalle analisi inviateci dalle sonde sovietiche possiamo determinare per il suolo citereo una composizione fondamentalmente basaltica, ciò suppone che Venere sia stata soggetta ad un intenso vulcanismo ad un grado mai raggiunto dalla Terra. La superficie citerea è infatti costellata di molte strutture attribuibili a fenomeni vulcanici.
Venere è un pianeta estremamente piatto: il 27% della superficie si trova a quota zero o inferiore, il 65% non si eleva oltre 1-2 Km, mentre solo l'8% si trova sopra i 3 Km, identificandosi soprattutto nei tre continenti di Ishtar (a Nord), di Beta Regio (a medie latitudini), di Afrodite (sull'equatore).
Tra i continenti si estendono immense pianure di natura basaltica (planitiae) solcate da lunghissimi canali di lava, che stranamente hanno una larghezza costante di circa 1 Km, e da fasce di fessurazioni o increspature larghe fino a 200-300 Km e lunghe anche migliaia di chilometri, a dimostrazione che la crosta ha subito imponenti fenomeni di compressione e di estensione.
La superficie di Venere ha mantenuto intatti molti crateri, a causa dell'assenza di agenti esogeni come l'acqua e l'acido solforico, che evapora prima di toccare il suolo. Solo la presenza di fenomeni endogeni può mutare la superficie del pianeta. In Beta Regio, per esempio, vi è una copia della nostra Rift Valley che taglia in due il cratere Sommerville; altre volte i crateri vengono resi irriconoscibili dalla presenza di lava che li riempie.
Su Ishtar Terra troviamo anche un plateau basaltico, il Lakshmi Planum, la cui origine è dubbia, ma che assomiglia moltissimo all'altipiano dell'Himalaya, anche se probabilmente si è formato differentemente.
Un altro fenomeno superficiale rilevante consiste nelle Tesserae, ossia terreni medio-alti (1-2 Km) solcati contemporaneamente, ma in direzione reciprocamente perpendicolare da creste e da fosse distanziate mediamente 5-10 Km.
Una curiosità interessante sulla denominazione dei luoghi citerei è che l'Unione Astronomica Internazionale ha fornito a tutte le formazioni superficiali di Venere nomi femminili presi sia dalla mitologia di diverse civiltà, sia da personaggi famosi, (l'unica eccezione è il complesso di Maxwell, la più alta montagna citerea, che prende il suo nome dal ben noto fisico britannico).