© Angelo Veronesi 1999

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7. MISURA DELL’INTENSITA’ DI MAGNETIZZAZIONE DI UNA SOSTANZA

 

Scopo dell’esperienza

Ci proponiamo di determinare attraverso il magnetometro astatico

Descrizione dell’esperienza ed apparato sperimentale

Fig.7.1. Magnetometro astatico e suo schema

Per la nostra esperienza avevamo a disposizione un magnetometro astatico raffigurato in fig.7.1. La condizione di astaticità è ottenuta collegando rigidamente due aghi magnetici uguali con orientazioni opposte.

MAGNETI PERMANENTI

lm

Lm

s(Lm)

m

m

m

0,06

0,2

0,0005

Dove L è la distanza tra i due aghi magnetici, ed l la lunghezza dell’ago magnetico.

L’apparato è composto da un equipaggio mobile, solenoidi e goniometro, tutti racchiusi in una custodia di modo che l’esterno non interagisca con le nostre misure.

Il principio di funzionamento del magnetometro astatico si basa sulla misurazione del momento meccanico di torsione di un filo di tungsteno dorato ricavando lo spostamento dalla posizione di equilibrio dell’equipaggio con gli aghi magnetici rispetto ai due solenoidi. Si legge la misura del doppio dell’angolo di deflessione su una scala goniometrica con un indice opportunamente tarato.

La precisione della taratura significa una maggior precisione nelle nostre misure, per cui abbiamo utilizzato tutti gli accorgimenti del caso.

La maggior difficoltà è stata riscontrata nel centraggio dell’equipaggio, cioè nella condizione in cui, inviando correnti concordi ai solenoidi, l’equipaggio mobile degli aghi magnetici non subisce deflessione. Per far sì che questa situazione fosse rispettata il piano formato degli aghi deve risultare perpendicolare a quello dei solenoidi (piano p nella fig.7.1.).

I solenoidi sono alimentati con correnti continue regolabili in intensità attraverso un potenziometro, misurate attraverso l’utilizzo di un tester amperometro.

I due solenoidi hanno le seguenti caratteristiche:

SOLENOIDE

Ls

Vs

Ns

R

m

m3

m

0,304

0,000164

776

0,16

s(Ls)

s(Vs)

s(R)

m

m3

m

0,0005

0,000001

0,005

 

Dove L è la lunghezza del solenoide, V il suo volume, N il numero delle spire ed R la distanza tra i due solenoidi.

Taratura del magnetometro astatico

Per la taratura dell’apparato di misura dell’intensità di magnetizzazione si alimentano i due solenoidi con correnti discordi. Ciascun solenoide equivale ad una barra magnetizzata con intensità di magnetizzazione

sapendo che la magnetizzazione è la misura del momento magnetico all’unità di volume ricaviamo dalla fig.7.2. dove S è la sezione del solenoide.

Fig.7.2. schema per il calcolo delle componenti del campo B generato da uno dei solenoidi uniformemente magnetizzato lungo l’asse x.

Integrando su tutto il solenoide L ponendo come ipotesi che sia uniformemente magnetizzato

da cui si ricava

nella condizione che Ls >>R

Il campo By nei punti in cui sono situati i due aghi magnetici è diretto in versi opposti, cosicchè i momenti meccanici agenti sull’equipaggio mobile sono concordi. La condizione di equilibrio dell’equipaggio mobile diventa:

dove m1 è il momento magnetico di ciascuno dei due aghi magnetici e q è l’angolo di cui è ruotato l’equipaggio.

Determiniamo la magnetizzazione

(*)

dove C = mB0

La taratura del magnetometro ci fornisce il valore di K e la precisione è all’incirca dell’1%.

Conoscendo che

(**)

si ricava il valore di K uguagliando le due equazioni asteriscate.

Nel nostro caso la condizione Ls>>R non è rispettata, come si vede dalla nostra tabella precedente, quindi dobbiamo tenere conto delle dimensioni geometriche dei solenoidi e degli aghi magnetici

AGHI MAGENTICI PERMANENTI

lm

Lm

s(Lm)

m

m

m

0,06

0,2

0,0005

Per calcolare il campo magnetico generato dal solenoide ai poli dell’ago magnetico quando quest’ultimo è ruotato di una angolo q rispetto alla posizione di riferimento. Assumendo che le masse magnetiche ai poli del solenoide abbiano un’azione trascurabile rispetto all’ago più lontano, troviamo il seguente campo nei rispettivi due poli magnetici:

dove r1 e r2 sono le distanze dei due poli dall’asse del solenoide:

Troviamo il il momento meccanico agente sull’ago magnetico (ciascuno con momento magnetico m0 ) dovuto al campo magnetico generato dal solenoide esprimendo i campi magnetici giacenti nel piano normale all’asse dell’equipaggio mobile, che lo fanno deviare interagendo con il momento di dipolo degli aghi, e dopo una serie di conti ricaviamo:

Troviamo la condizione di equilibrio tra il momento meccanico ed il momento di richiamo del filo elastico al quale è sospeso l’ago magnetico:

e si arriva alla conclusione che, tenendo conto anche del fatto che i solenoidi in realtà sono due, la magnetizzazione del solenoide è data da:

Il valore del coefficiente k si determina, prendendo sempre , dalla pendenza della miglior retta che passa per i nostri punti sperimentali attraverso il metodo dei minimi quadrati applicato all’equazione:

A causa della presenza di materiale ferroso (calorifero) a destra dell’apparato utilizzato abbiamo deciso di stimare due valori del coefficiente k distinguendoli con ksinistra e kdestra che applicheremo alle rispettive misure condotte in seguito.

Determinazione del coefficiente ksinistra

I

2qsinistra

qsinistra

mA

gradi

rad

0,0

0,00

0,000000

20,2

12,75

0,111265

40,0

24,75

0,215984

60,4

36,50

0,318523

80,2

47,25

0,412334

100,2

57,75

0,503964

119,6

66,75

0,582504

139,9

75,50

0,658862

159,9

83,00

0,724312

180,3

90,00

0,785398

198,2

95,50

0,833395

Da questi dati sperimentali

z1

r21

r22

atar(q)

atar(q)*q/cos(q)

M sol

rad

Asp/m

0,052

0,0265

0,0265

144548394

0

4,491110925

0,0254341

0,027566

134601047

15069533,5

54,0857749

0,0244426

0,028557

134465829

29733362,7

102,3452436

0,0234936

0,029506

133738826

44855087

152,1116701

0,0226528

0,030347

132610845

59682038,5

200,9079835

0,0218642

0,031136

131145971

75476404,9

252,8881124

0,0212189

0,031781

129660023

90442488,9

302,1423182

0,0206227

0,032377

128062207

106711026

355,6829681

0,0201388

0,032861

126609990

122443940

407,4608549

0,0197118

0,033288

125215063

139078967

462,2076448

0,0193939

0,033606

124109301

153832752

510,7631607

 

 

Abbiamo trovato i valori di fit della magnetizzazione del solenoide e dalla miglior retta

Abbiamo risolto il valore di ksinistra come

K sinistra

s(K)

3,291E-06

2,4E-09

Con un ottimo grado di aprossimazione

Stessa cosa per kdestra

Determinazione del coefficiente kdestra

I

2qdestra

qdestra

mA

gradi

rad

0,0

-0,75

-0,00654

19,9

13,00

0,113446

39,8

26,75

0,233438

60,7

41,50

0,362156

80,2

55,25

0,482147

99,5

67,75

0,59123

119,0

80,75

0,704677

139,6

92,25

0,805033

160,3

102,00

0,890118

179,3

109,00

0,951204

198,0

115,50

1,007928

atar(q)

atar(q)*q/cos(q)

M sol

rad

Asp/m

144547140

-946079,1

24,43681

124551291

14221312

62,83117

123306231

29586820

101,727

121121363

46907448

145,572

118438838

64452447

189,985

115609866

82326523

235,231

112437149

104003216

290,1029

109570446

127267993

348,9947

107186481

151605778

410,6028

105541290

172878997

464,4533

104086226

196605192

524,5132

Da cui:

Si trova

K destra

s(K)

2,531E-06

8,9E-09

 

Misura della curva di magnetizzazione dell’acciaio magnetico

Per compiere questa misura si introduce in uno dei due solenoidi una barra cilindrica della sostanza debolmente magnetizzata che ha una lunghezza uguale a quella della distanza tra i due aghi magnetici. Siamo stati attenti ad appendere all’interno del solenoide questa barra alla medesima altezza dell’equipaggio mobile.

ACCIAIO MAGNETICO

Lh=Lm

Vh

m

m3

0,2

2,51327E-06

s(Lh)

dmagn

s(d)

m

mm

mm

0,0001

4,00

0,05

Determiniamo la curva di magnetizzazione tra i valori 0 < M < Mr alimentando i solenoidi con correnti concordi in modo tale che l’equipaggio senza la barra non subisca deflessioni apprezzabili. Una piccola deflessione è dovuta alla magnetizzazione residua non uguale dei due solenoidi.

Introducendo la barra inizialmente con corrente nulla si determina una deflessione angolare dell’equipaggio mobile dovuto alla magnetizzazione residua della barra introdotta.

 

Conoscendo che il valore di campo magnetico H è

(*)

ed utilizzando sempre l’equazione che descrive la magnetizzazione:

ma con un valore di

arriviamo alla conclusione che

(**)

Utilizziamo il coefficiente k destro per le nostre misure.

I

2q

q

mA

gradi

rad

0,0

142,50

1,243547

19,8

137,75

1,202096

40,5

131,75

1,149736

59,6

122,25

1,066833

78,8

100,75

0,87921

84,2

75,50

0,658862

86,9

72,25

0,6305

89,9

61,25

0,534507

94,3

41,00

0,357792

98,1

25,00

0,218166

100,6

15,75

0,137445

102,7

7,25

0,063268

103,0

-0,25

-0,002182

atar(q)

atar(q)q/cosq

a(q)

M sol (q)

H

M (q)

Asp/m

Asp/m

Asp/m

119681438

463009434

8512509548

1198,882301

0

85272,18

99859344

333072106

8573913610

869,9621692

50,5421053

74694,87

100864772

283728100

8660239566

745,0539753

103,381579

63970,26

102667947

226815956

8815060014

600,9879832

152,136842

51600,77

107487124

148180653

9228834068

401,9325255

201,147368

34509,89

113736004

94773359,6

9765362301

266,738627

214,931579

22902,15

114529762

89399667,5

9833514284

253,135796

221,823684

21734,22

117117883

72747118,2

1,0056E+10

210,9819452

229,481579

18114,89

121208204

46299427,2

1,0407E+10

144,0329156

240,713158

12366,65

123509613

27599844

1,0605E+10

96,69725411

250,413158

8302,417

124368559

17256537,1

1,0678E+10

70,51446329

256,794737

6054,365

124822045

7913096,5

1,0717E+10

46,86270923

262,155263

4023,628

124944765

-272587,84

1,0728E+10

26,14167072

262,921053

2244,521

 

 

 

 

dalle equazioni asteriscate ricaviamo la curva di magnetizzazione

 

 

Misura della curva di magnetizzazione dell’acciaio amagnetico

Procediamo sempre nel medesimo modo della prima misura, solo che questa volta utilizziamo il coefficiente k sinistra.

Introduciamo questa seconda barra in uno dei due solenoidi e misuriamo la deflessione dell’equipaggio mobile in funzione della corrente di alimentazione dei solenoidi.

In questo caso abbiamo misurato bene la posizione di zero dello strumento (in assenza della barra) e con corrente massima nei due solenoidi ed abbiamo trovato:

I

2q

q

A

gradi

rad

2,00

0,00

0,00

(senza la barra)

Ci proponiamo qui di determinare attraverso la solita equazione

 

 

 

 

ed in relazione alle dimensioni della barra

ACCIAIO AMAGNETICO

Lb=Lm

Vb

m

m3

0,2

1,403E-05

s(Lb)

damagn

s(d)

m

mm

mm

0,0005

9,45

0,05

Con i seguenti dati sperimentali

I

2q

q

A

gradi

rad

0,00

5,00

0,0436332

0,22

3,50

0,0305433

0,40

2,25

0,0196350

0,60

0,50

0,0043633

0,67

0,00

0,0000000

Abbiamo determinato

X Y

FIT

atar(q)

atar(q)*q/cos(q)

a(q)

M sol (q)

H

M (q)

M (q)fit

rad

Asp/m

Asp/m

Asp/m

Asp/m

144492678

6310688,82

1921153153

25,260

0

335,852

344,349

124916241

3817129,8

1921611845

17,053

0,562

262,337

255,362

124933060

2453527,84

1921870581

12,566

1,021

193,302

182,555

124944326

545177,656

1922043886

6,285

1,532

96,688

101,658

124944911

0

1922052890

4,491

1,710

69,088

73,344

E usando il metodo dei minimi quadrati applicato a

abbiamo risolto la suscettività magnetica e la permeabilità magnetica relativa nei rispettivi valori:

c

s(c)

mr

-158,5

1,8

-157,458

Ci possiamo ritenere soddisfatti delle nostre misurazioni, anche se ci permettiamo di fare una piccola osservazione sulla posizione del tavolo dell’esperimento troppo vicino al calorifero, materiale ferroso, che amplifica la differenza tra i valori di k misurati a sinistra e a destra dell’apparato sperimentale. Se avessimo potuto fare una media dei due valori di k avremmo ottenuto risultati maggiormente affidabili.


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