MILANO
ROMANA
MILANO
ALTOMEDIOEVALE
MILANO
MEDIOEVALE
MILANO
RINASCIMENTALE

* Lo sviluppo urbanistico dei due periodi storici è simboleggiato nelle due tavole di unione
dalla somma dei due colori ivi rappresentati.

Mediolanum, "paese in mezzo alla pianura", capoluogo del territorio, ebbe origine nel 400 circa a.C. da una migrazione di Galli di stirpi diverse, specialmente Insubri, che si erano insediati nella regione padana. Lo stanziamento fu razionalmente deliberato al centro di una zona di particolare interesse, all’incrocio di importanti vie di comunicazione di terra e di acqua, protetta da eventuali attacchi esterni dai fiumi Ticino e Adda. Fu conquistata dai Romani nel 222 a.C., dopo un decennio di guerre e definitivamente soggetta nel 196 a.C. Venne promossa colonia latina nell’89 a.C. Con Cesare, che rese la Gailia Cisalpina una zona di notevole importanza politica e commerciale, Milano acquistò una posizione di rilievo, fino a divenire "municipium" nel 49 a.C. Con Ottaviano divenne la capitale della regione Transpadana. Si può dire quindi che Cesare le diede un’impronta prettamente europea e Augusto la fece veramente italiana. Nell’età imperiale Milano acquisi con rapidità notevole importanza militare, politica, economica, culturale. Nella seconda metà del lll secolo d.C. Ie invasioni barbariche e l’anarchia militare trasformarono la città in un tormentato avamposto, tanto che sotto l’imperatore Aureliano divenne capoluogo della regione Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia, col compito di sorvegliare i confini. Al riconoscimento militare segui ben presto quello civile e politico; nel 286, infatti, fu elevata a sede dell’lmpero con dimora dell’imperatore e del vicario d’ltalia da Diocleziano, che vi insediò il collega Massimiano, e rimase tale fino al 402. Milano capitale si abbelli e si estese, abitata da più di centomila abitanti, attivi nella produzione e negli scambi commerciali. Dopo lotte quasi decennali per la guida dell’lmpero, Costantino entrò vittorioso in Milano, unico signore dell’Occidente; a lui si deve la libertà di culto per i cristiani sancita nel 313 con l’editto di Milano. La vita dei milanesi cristiani non fu mai tranquilla, né prima dell’editto a causa delle persecuzioni, né dopo a causa delle eresie, fenomeno oltre che religioso, sociale e politico, particolarmente intenso a Milano. Sede vescovile soltanto dalla fine del I secolo, superato un lungo periodo di clandestinità, cui seguirono le lotte della complessa e penosa crisi risalente al vescovo Ario, Milano, spinta dal pericolo di una guerra civile, desiderando allinearsi nel nuovo orientamento politico-religioso di tutto l’Occidente, prese la ponderata quanto improvvisa decisione di acclamare suo vescovo il magistrato imperiale Ambrogio - nato a Treviri e governatore di Liguria ed Emilia - stimato per le sue doti di coraggio, giustizia e cultura. Dal 374 al 397 la città, saggiamente guidata dal suo vescovo, si avviò verso R primato politico e religioso, sostenendo la Chiesa romana e tenendo fronte alla politica imperiale in Occidente. Della Milano romana ci è noto il perimetro delle mura della città "quadrata" tardo repubblicana, forse sorto dall’istituzione del "municipium", perimetro che segnò l’impianto urbano della successiva città medievale e moderna. Nel tardo impero con l’imperatore Massimiano (286-305), Milano diventò centro propulsore di rinnovate forme architettoniche ed estese verso oriente il perimetro delle mura, accogliendo nuove costruzioni - le terme, l’horreum, il circo e un ampliamento del palazzo imperiale -. L’età di Teodosio, o santambrosiana, vide un vigoroso sviluppo delle arti dai temi variati, desunti da esempi romani, orientali e renani, soprattutto per spinta del vescovo Ambrogio (374-397). A lui si deve la ristrutturazione del centro urbano a concezione unitaria, con la cattedrale al centro e le quattro basiliche - degli Apostoli, dei Martiri, delle Vergini, del Salvatore - poste a corona dei quattro punti cardinali, a racchiudere la città.




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