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Milano, insieme ai trionfo delle armi, i francesi portarono lazione
della nuova era sociale, dando cosi vita alla seconda fase delletà
moderna, che si chiuse con la rovina della fortuna napoleonica.
Essi applicarono i principi della rivoluzione - uguaglianza, libertà,
nazionalità -divulgando il concetto delia parità
civile e il sistema dello stato costituzionale moderno. Napoleone
Bonaparte,-entrato vittorioso in Milano (1796), oltre a cercare
di conquistare lanimo dei milanesi, abbatté le barriere
sociali, rendendo i sudditi tutti uguali davanti alla legge e
attuò il principio di nazionalità, che sacrificò
però senza rimpianti a favore della Francia. Quando nel
1805 Milano divenne capitale con tutte le prerogative della prima
città del Regno Italico, essa fu sede della corte e di
una burocrazia coscienziosa e illuminata, centro propulsore di
traffici e punto di incrocio di importanti vie di comunicazione.
Ma ben presto Napoleone si alienò le simpatie dei milanesi,
facile premessa per il ritorno degli austriaci. Leconomia
milanese si rafforzò, le industrie si svilupparono, la
popolazione aumentò fino a 420 000 anime, ma purtroppo
contemporaneamente aumentò il disagio economico dovuto
ad un serio inasprimento fiscale. La vita culturale passò
attraverso varie fasi, da unimpostazione politica, illuministica-anticlericale
e nazionale unitaria, ad una viva esaltazione del passato e del
sentimento di patria, facendo convergere a Milano i migliori ingegni
della penisola e diventando centro di irradiazione di ogni iniziativa,
vera capitale morale e politica del Regno. La città si
fece bella dal punto di vista edilizio. Anche se poi rimasti in
gran parte sulla carta, con la formazione della Commissione di
Ornato 1807), si elaborarono affascinanti piani regolatori con
costruzioni monumentali a celebrazione dellimpero napoleonico
nellaccademico stile neoclassico, che perdurò fino
alla metà del sec. XIX. LAustria riconquistò
Milano (1814) con larte della persuasione prima che con
la forza, assecondata dai partiti milanesi che da tempo erano
in fermento e appoggiata dalle calorose accoglienze cittadine.
La città divenne una delle due capitali del Regno Lombardo
Veneto (1815) e sede del viceré. Ma ben presto iniziarono
cospirazioni e processi accompagnati da spirito idealistico e
romantico, nuovo ma fecondo nella nostra politica. La cronaca
di Milano fino al 1848 fu molto ricca di interessi letterari;
Manzoni e Cattaneo ne rappresentano la vita spirituale, ricca
di una rinnovata nota di intelligenza e di operosità. La
rivoluzione del 1848, le Cinque giornate di Milano, la politica
di Cavour e la preparazione del 1859 sono storia che tutti conosciamo.
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