Milano,
obiettivo di conquista per la sua importanza politica ed economica,
nelletà barbarica fu meta agognata di Goti, Burgundi,
Ungheri, Longobardi - che vi rimasero dal 575, in un periodo di
grave decadenza della città, al 774 non lasciando contributi
determinanti - Franchi - con Carlo Magno e successori, da cui
non ricevette alcun vantaggio, essendo llmpero basato su
uneconomia agraria - fino all814. Milano, trascurata
dagli organi politici, fu guidata per un lungo periodo, dai suoi
vescovi portati dalle circostanze contingenti ad assolvere, oltre
allapostolato, uffici di direzione politica, civile e amministrativa,
come con Ansperto (868-881), quando Milano visse unintensa
attività in tutti i campi. Nelletà feudale
ottoniana (sec. X), lepiscopato ambrosiano iniziò
con gli imperatori una durevole collaborazione, che resistette
nel tempo, anche se proprio da questo periodo i vescovi presero
le mosse per governare di fatto la città e i suoi dintorni.
Nel sec. Xl Milano fu sede di lotte intestine causate da aspre
contese tra feudatari grandi e minori e borghesia nuova e limperatore
Corrado il Salico di Franconia. Il vescovo di Milano Ariberto,
che pure mirava a un grande stato comprendente la valle padana,
al momento del pericolo di un intervento armato dellimperatore,
si alleò con i grandi e piccoli signori e con il popolo
per difendere la città. Questo fu il primo segno di un
profondo mutamento politico, accompagnato da un capovolgimento
economico, culturale e morale, che fece si che abitanti di una
stessa città riconoscessero nel momento del pericolo esterno
di avere interessi comuni e si unissero per difenderli. Alla lotta
partecipò una nuova classe, la borghesia, composta di artigiani
e mercanti, che avevano riattivato gli scambi commerciali e avviato
la città verso uneconomia di pace, nella rinascita
di una coscienza cittadina, oltre che verso un risveglio culturale
e religioso. Questi sintomi, che fecero sentire il peso politico
della classe popolare nel governo della città alla fine
dellXI secolo, furono i primi indizi della costituzione
del Comune. Esso come istituto giuridico si può riconnettere
ad uno sviluppo del consiglio vescovile, che avrebbe accolto in
sé elementi provenienti dalle tre classi cittadine -capitanei,
valvassores, cives - oltre che ad un nuovo rapporto di forza del
centro urbano col suo territorio. Si fece così strada un
sentimento di patria cittadina, che produsse una coscienza civica
adatta allaffermazione di Milano sui vicini e in seguito
contro llmpero. Il Comune sviluppò le sue strutture
politico-amministrative allinizio del sec. Xll, mentre il
vescovo manteneva una specie di alto patronato sulla città,
governata da due consoli con ben precise attribuzioni. Milano
crebbe in prestigio con le vittorie sulle città rivali
e rispose con fierezza alle rivendicazioni dellimperatore
Federico I Barbarossa, che le contestava un regime di cosi larga
autonomia rispetto alllmpero (1156). La città alternò
momenti di splendore e di declino almeno fino al sec. X, subendo
nella cultura lapporto classico ed orientale. Nei secoli
Xl e Xll si attuò una importante e originale rinascita
architettonica, lo stile romanico, che ebbe caratteristiche di
vera e propria scuola. Le nuove mura, costruite in forma circolare
per includere più rapidamente ed economicamente i sobborghi,
trasformarono radicalmente lintera pianta della città,
arricchendola con vie curvilinee parallele alle mura per collegare
i sobborghi esterni, dandole una forma radiocentrica, caratteristica
della Milano attuale.
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