Carta topografica prospettica del 1573.

La carta fu disegnata da Antonio Lafrery ed in essa la Città è vista in proiezione prospettica.
In questa carta Milano appare notevolmente ampliata rispetto alle due carte precedenti che ne riproducevano soprattutto l’impianto medioevale. In questa rappresentazione appare già la cerchia delle mura spagnole, i famosi Bastioni, mentre è da notare che tra le mura medioevali di Ansperto e la nuova Cinta sono presenti ampi spazi non costruiti e mantenuti a cultura. Evidente si prospetta all’esterno dei Bastioni, nella parte destra della carta, il grande quadrato del Lazzaretto, dove venivano segregati gli appestati: demolito nel 1880 fu lo sfondo della descrizione Manzoniana della Peste che colpì la Città nel 1630.
Ultima interessante notazione, all’altro estremo della carta di fronte al Lazzaretto, è la presenza del tratto di canale che unì il Naviglio Grande alla Fossa Interna, detto Naviglio di Viarenna, lungo il quale nel 1439, per volontà di Filippo Maria Visconti e su progetto dei due Architetti idraulici Filippo degli Organi e Aristotele Fioravanti fu costruita la prima Conca di navigazione che ne prese il nome divenendo "La Conca di Viarenna", ossia della via della sabbia.