Il Carroccio

Una splendida poesia "Il Parlamento" tratta da "La Canzone di Legnano" di Giosuè Carducci, purtroppo
dimenticata da una Società e una Scuola che si esulta nella "globalità" e "universalità" ma trascura
la nostra identità storica, esprime con grande chiarezza gli eventi di Milano assediata da Federico: (...).

"Milanesi, fratelli, popol mio! Vi sovvien" dice Alberto di Giussano (...).

 

Gli uomini non vivono di solo pane, anche di simboli e riti in grado di sintetizzare i loro ideali, la loro tensione morale, le loro passioni civili e religiose. Il Carroccio era nel medioevo uno di questi simboli.
La sua presenza incitava i soldati nella battaglie più aspre, raccoglieva e dava conforto ai feriti, fungeva da riferimento nelle varie fasi del combattimento. Lo storico mezzo, divenuto famoso con la battaglia di Legnano, era posseduto da tutte le città lombarde fin dall’VIII secolo e consisteva in un ampio carro trainato da una o più coppie di buoi. Il pianale, coperto da un grande tappeto, portava un altare in legno sul quale si celebrava la santa Messa. Alla sommità del palo, stava la "martinella": la campana che chiamava a raccolta i combattenti. Tutt’attorno il Carroccio era difeso dai migliori capitani e soldati della milizia perché esso rappresentava la dignità e l’onore del Comune. Perdere il Carroccio in battaglia significava perdere la bandiera, la propria libertà di cittadini e, molto spesso, la stessa battaglia. Dal sacro carro il comandante impartiva ordini alle truppe mediante gli squilli di tromba emessi da un trombettiere. Ogni segnale aveva un significato: avanzare sulla destra o sulla sinistra, caricare, ripiegare, ritirarsi . Ripristinato dal vescovo Ariberto d’Inatimiano (1018), che come in uso a quei tempi ricopriva anche la carica di autorità civile, il Carroccio venne usato nel 1030 contro l’imperatore Corrado (padre di Enrico III), per mantenere l’indipendenza religiosa e politica di Milano. Dopo la morte di Intimiano (1045), Milano vide la fine della signoria feudal-religiosa e iniziò la reggenza dei "Consoli". Toccherà a loro attrezzare il Carroccio per la battaglia contro il Barbarossa il 29 Maggio 1176.

Il Parlamento